Nella società del "vedere" - fra immagini, video, sms, foto da mandare con i telefonini e real tv da "spiare" - assume un sapore particolare la scelta di chiudere gli occhi per lasciarsi trasportare dagli altri quattro sensi. Li sappiamo utilizzare ancora? Oppure, a volte, ci scordiamo delle potenzialità di tatto, udito, olfatto e gusto? Sono le domande che si sono posti gli organizzatori di uno spettacolo teatrale diverso, dove il pubblico non guarda, ma sente. In "Morte del Minotauro", in scena per poche repliche ad Aosta, gli spettatori vengono bendati e seguono il noto mito attreverso canali solitamente poco "praticati" nella cosiddetta civiltà dell'immagine.
Non è il primo esperimento in tal senso, certo. Negli ultimi anni, per fare solo un esempio, ha riscosso grande successo la mostra-itinerario "Dialogo nel buio" organizzata dell'Istituto dei Ciechi di Milano; così come il Teatro del Lemming di Rovigo ha sperimentato molto in tal senso e lo stesso training teatrale fa largo impiego di esercitazioni "cieche". Ma significativo è che questo progetto sia portato avanti da una trentina di ragazzi, giovani allievi di una scuola di musica e danza, come per aprire nuove possibilità a chi si avvicina all'arte sia come performer sia come fruitore. L'idea dello spettacolo viene dall'associazione musico-culturale "Mamima Swan" che ha coinvolto i ragazzi della scuola "Suono gesto musica danza" in un progetto che trasforma il "buio" da limite culturale a opportunità diversa di conoscenza.
Lo spettaolo, realizzato in collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi della Valle d'Aosta e firmato dal regista Andrea Damarco, è l'occasione per riflettere sulla disabilità ma anche su se stessi e il proprio modo di percepire il mondo esterno e gli altri. Questa che viene definita "azione spettacolare senza un senso" ripercorre le vicende di Minosse re di Creta, di Pasifae sua moglie, di Arianna, di Teseo e di Minotauro, creatura mitologica metà uomo e metà bestia. La rappresentazione sarà portata in scena dal 24 al 27 maggio nel Criptoportico forense e il 27 maggio anche nel Chiostro della collegiata di Sant'Orso, nel centro storico di Aosta. Per saperne di più sul progetto, abbiamo intervistato Matteo Cigna, che ha curato l'organizzazione e la parte musicale dell'evento.
Quale obiettivo vi ponete con questo spettacolo?
Vogliamo mettere sullo stesso piano il pubblico cosiddetto "normodotato" e quello non vedente, questo spettacolo si dovrà "vedere" senza guardare.
Cioè?
E' intuibile che senza l'uso della vista, un brano musicale viene ascoltato con più attenzione. Ma la vera scommessa è stata "far sentire" anche la danza, pur senza vederla.
Ed è possibile?
Lavorare con i ragazzi non vedenti è stato prezioso. Ci hanno fatto capire che, durante la danza, anche l'immobilità è precepibile se ha in sè un'energia. Così come è possibile riconoscere, senza vedere, il colore di un vestito, perchè anche in questo caso si tratta di un'energia che viene irradiata.
Mi racconti qualcosa delle prove?
Io insegno percussioni. Con i ragazzi, abbiamo lavorato spesso in cerchio, ad occhi chiusi. Una cosa che, ad occhi aperti, può essere giudicata "troppo piano" risulta invece molto evidente al buio, dove è possibile cogliere tutte le sfumature così come le "sporcature" del suono. Risulta chiaro come ogni piccolo rumore faccia musica. Nello spettacolo pur essendoci una struttura melodica, puntiamo molto sull'aspetto timbrico e rumoristico. Anche solo una bocca che si apre emette un suono.
Che ruolo ha il pubblico all'interno del mito?
Gli spettatori, quattordici (anche se stiamo valutando la possibilità di alzare e il numero perché abbiamo già il tutto esaurito), vivono nella finzione scenica l'esperienza dei quattordici fanciulli che venivano condotti nel famoso labirinto e dati in pasto al Minotauro.
Un momento particolare dello spettacolo?
Nel prologo gli spettatori siedono bendati e gli attori si muovono attorno ricreando l'effetto di un esercito che si muove, anche attraverso l'utilizzo degli odori. Poi c'è il percorso nel labirinto, legati, con dei distanziatori di 50 centimetri in modo che non ci siano pericoli di sorta.
INFORMAZIONI
Morte di Minotauro
azione spettacolare senza un senso
Un progetto di Andrea Damarco e Matteo Cigna
Intormazioni e prenotazioni: tel. +39 349 51 23 744
Teatro